Inno alla gioia
Contini 1898 dedica una linea di vini alla festa più importante di Oristano e della Sardegna, la Sartiglia, vera esplosione di colori e suoni che da secoli riempie di gioia e allegria le vie della città. La linea Sartiglia celebra due vitigni che sono nel cuore di tutti gli appassionati di vino, il Cannonau e il Vermentino.
I vini della linea
Il Sartiglia
Un Cannonau di Sardegna DOC rosso rubino dalla lucentezza esplosiva. Al naso regala note di frutta rossa che lo caricano di un profumo intenso ed elegante. In bocca è un vino caldo di buona freschezza e sapidità dalle note speziate e balsamiche che lo rendono piacevolmente equilibrato e di gradevole persistenza.
Un Cannonau di Sardegna DOC rosso rubino dalla lucentezza esplosiva. Al naso regala note di frutta rossa che lo caricano di un profumo intenso ed elegante. In bocca è un vino caldo di buona freschezza e sapidità dalle note speziate e balsamiche che lo rendono piacevolmente equilibrato e di gradevole persistenza.
Il Pariglia
Il Vermentino di Sardegna DOC. Un bianco luminoso dal colore giallo paglierino e vividi riflessi verdolini. Apre su un ventaglio di nuances fresche di frutta a pasta bianca e fiori bianchi, regalando tocchi iodati in un finale delicato. La sua freschezza e sapidità regalano al palato un sapore piacevole e sferzante.
Il Vermentino di Sardegna DOC. Un bianco luminoso dal colore giallo paglierino e vividi riflessi verdolini. Apre su un ventaglio di nuances fresche di frutta a pasta bianca e fiori bianchi, regalando tocchi iodati in un finale delicato. La sua freschezza e sapidità lasciano al palato un sapore piacevole e sferzante.
Il Componidori
Il Componidori Vernaccia Valle del Tirso è un vino con note leggere di lime, macchia mediterranea e finale di zenzero e bacca di ginepro. Un vino equilibrato di grande carattere. Da servire in bevanti media ampiezza a 8°, 10°.
Il Componidori Vernaccia Valle del Tirso è un vino con note leggere di lime, macchia mediterranea e finale di zenzero e bacca di ginepro. Un vino equilibrato di grande carattere. Da servire in bevanti media ampiezza a 8°, 10°.
La Sartiglia di Oristano
La Sartiglia è la tradizionale giostra equestre che da secoli anima il carnevale oristanese. La festa si svolge la domenica con la Sartiglia del Gremio dei Contadini e il martedì con la Sartiglia del Gremio dei Falegnami. Se anticamente questo evento era una semplice forma di addestramento e divertimento per i cavalieri, nel corso del tempo si è unito a celebrazioni solenni private, sino a diventare infine una tradizione sentita e condivisa da tutta la cittadinanza. Cavalieri, maschere, abiti tradizionali, colori e ritmi vivaci di tamburini e trombettieri fanno della Sartiglia una delle manifestazioni più attese e amate del carnevale sardo. Non può mancare poi la Vernaccia di Oristano, protagonista assoluta tra i vini durante le due giornate e regina indiscussa di tutti i momenti di festa e ritrovo.
Il bando e il ruolo del Componidori
La manifestazione inizia ufficialmente di buon mattino quando un banditore, a cavallo e accompagnato da tamburini e trombettieri, legge il bando annunciando a gran voce l’inizio dell’evento. Il personaggio principale della festa è il Componidori, capo corsa da cui dipende l’esito della manifestazione, quasi sempre affiancato da Su Segundu e Su Terzu, suoi fedeli aiutanti di campo. Il suo ruolo nelle due giornate è svolto da due persone diverse, ognuna a rappresentare il proprio gremio. Per questo, i due Componidoris differiscono per i dettagli dell’abito, che richiamano le diverse corporazioni del passato. Il Componidori dei Contadini, dalla maschera color terra, indossa una camicia bianca ricamata, abbellita con fiocchi rossi e porta sopra una giacca smanicata e un gonnellino corto, come gli antichi abiti da lavoro. Le tonalità di quello dei Falegnami, invece, sono più chiare, la maschera è color cera e i fiocchi celesti e rosa.
La vestizione del Componidori
Dopo una visita alle scuderie e ai cavalieri a cui porta in dono una bottiglia di Vernaccia, il Componidori si avvia verso la sede in cui avverrà il rito della Vestizione. La complessa cerimonia della sua vestizione, ad opera delle Massaieddas, è uno dei momenti più riservati e sacri che farà di lui un semidio. Nel preciso istante che precede il posizionamento della sua maschera, egli alza al cielo un bicchiere colmo di Vernaccia, il vino tanto amato anche dalla Giudicessa Eleonora d’Arborea, per un brindisi di buon auspicio. Una volta pronto e ormai investito di poteri sacri, il condottiero sale a cavallo e da questo momento non potrà più scendervi sino alla conclusione della manifestazione.
La corsa alla stella
Raggiunto il centro storico con al seguito uno sfarzoso corteo, il Componidori saluta e benedice la folla stringendo in mano Sa Pippia ‘e Maju, uno scettro floreale di mammole e viole, che simboleggia l’arrivo della primavera. Il rituale incrocio di spade sotto la stella di latta posizionata di fronte alla Cattedrale segna finalmente l’inizio della gara. Sulla scia dei boati di centinaia di persone in festa, decine di cavalieri scelti dal capo corsa si lanciano al galoppo nella centralissima via Duomo tentando di infilzare la stella tanto agognata. Quando il Componidori decide di porre fine alle danze, riconsegna le spade e prende Su Stoccu, la lancia di legno con la quale esegue l’ultima discesa per centrare il bersaglio.
Le Pariglie
A fine serata concludono la manifestazione le Pariglie, spettacolari esibizioni acrobatiche dei cavalieri in groppa ai loro cavalli. L’origine di questa parte della manifestazione è da ricercarsi nelle forme di svago dei popolani fuori dalle mura città come risposta alla corsa alla stella praticata dai nobili all’interno dell’antico borgo.Ogni Pariglia è composta da un trio di cavalieri che esegue delle figure sopra i velocissimi cavalli in perfetta formazione. Questi numeri sono una prova di coraggio per i protagonisti e il risultato di un duro allenamento guidato da un profondo spirito di passione.
Sa Remada
Entrambe le gare terminano ufficialmente con Sa Remada, ovvero con l’atto del Componidori di coricarsi all’indietro in groppa al cavallo in corsa, tenendo sempre ben saldo in mano il bouquet di fiori tradizionali. Mentre il corteo si avvia verso la sede in cui avverrà la Svestizione del semidio della giornata, i cavalieri regalano al pubblico le rosette, dei preziosi accessori a forma di fiore fatti con nastri colorati e usati per addobbare gli imponenti ed eleganti cavalli da corsa. In un misto di emozioni di allegria e malinconia per la fine della festa ci si saluta, augurandosi "atrus annus mellus", che l’edizione successiva sia migliore!
Ti aspettiamo in cantina
Vogliamo guidarti alla scoperta della nostra filosofia: dalla visita alla nuova cantina all'assaggio dei vini Contini 1898.